Prendi un venerdì pomeriggio.
La valigia fatta in quattro e quattr’otto: passano gli anni e io sono sempre meno la f**a di legno che si portava dietro mezzo armadio, un abito da sera, qualche decina di tacchi killer e tonnellate di bigiotteria per una manciata di ore da passare fuori casa.
Anzi: in vacanza ho molto meno stile che nella vita vera, facciamocene una ragione e perdonatemi.
Come dite? Sì, avete indovinato: ecco perchè è raro che io scatti foto outfit in vacanza (questo outfit a Cracovia fa eccezione!).
Squadra che vince non si cambia e a proposito del viaggio a Cracovia ero di nuovo con la mia compagna di viaggio preferita (Betta mi ascolti? ♥ ).
Destinazione? Una città europea sobria ed elegante, perchè è così che me la immaginavo e così è stata.
Stoccarda, nella valle verdeggiante dei vigneti della Bavaria: centro tranquillo ma ricco di vita e cose da fare.
Arrivate in aeroporto, questa volta non ci siamo perse e siamo giunte nel bellissimo SI-Suites Hotel Stuttgart: situato in un quartiere moderno ricco di attrazioni e divertimenti, la struttura è minimale e rappresenta la sistemazione ideale per una toccata e fuga a Stoccarda grazie alla posizione strategica, a metà strada tra aeroporto e metropolitana.
La nostra stanza era una matrimoniale spaziosa e finemente arredata: i tendaggi color vinaccia en pendant col divanetto situato in prossimità delle ampie finestre, piccoli varchi verso la totale tranquillità del verde circostante, i tetti del centro pulsante in lontananza. Il tramonto, la palla rosso fuoco del sole che muore sul contorno di una città accattivante e misteriosa: non avrei potuto desiderare un welcome più caloroso.
In camera c’è un corner dedicato al fitness: pesetti, tappetino e un libro dedicato, faccio finta di nulla e rimando tacitamente il momento in cui dovrò rimettere piede in palestra a Settembre.
Questo per dire che al SI Suites nulla è lasciato al caso e ovunque è presente una coccola: un chupa chups appoggiato sul cuscino come dolce augurio di un piacevole soggiorno, lo state facendo bene.
Partiamo alla scoperta di Stoccarda già la prima sera e in un attimo ho un flashback: la sera fredda, io e Betta vestite come in un Novembre qualunque ed è subito ultima-sera-a-Cracovia-la-pioggia-il-vento-i-mezzi-che-non-circolano.
Per fortuna Stoccarda è stata clemente con noi: freddino sì, ma nulla di più.
Prendiamo dimestichezza col servizio di metropolitana e nonostante il cambio di linea dopo un paio di fermate possa sembrare scomodo e scoraggiante, la viabilità è veloce e i mezzi scorrono rapidi con alta affluenza.
In conclusione: mezzi pubblici, voto 10!
SchlossPlatz è la fermata consigliata e subito rimaniamo rapite dalla vastità che ci accoglie mentre saliamo lentamente le scale mobili: la trapunta celeste blu cobalto, le stelle come diamanti incastonati in essa, musica live proveniente da un vicino / vicinissimo festival jazz e persone, tante persone, comodamente adagiate sui giardini circostanti, birra alla mano e chiacchiere in quella lingua generalmente dura al mio orecchio ma che quella sera rivela il piacere della condivisione di pensiero, occhi negli occhi, pezzi di vita aggrappati a una manciata di parole.
Un trancio di pizza, un drink e cominciamo ad esplorare distrattamente, rimandando ogni cognizione di causa del sono-qui-sono-ora-let’s-explore all’indomani mattina.
(In foto: SchlossPlatz di giorno)
Colazione degna di una regina al SI-Suites e mentre sorseggio un cappuccino (sono l’unica che proprio non riesce a farne a meno, anche all’estero? Ditemi di no!) constato la situazione meteo: il cielo azzurro, il sole, persone in mezze maniche. Bentornata Estate! 🙂
Da Schloss Platz facciamo subito un rapido giro di shopping: KonigStrasse è quello che fa per noi, e per voi, piccoli fashionisti all’ascolto.
Passeggiando verso Nord ci si imbatte nel meraviglioso SchlossGarten: i giardini reali, è qui che dovete andare per godere della frescura data dall’ombra degli alberi e dalla vicinanza con la spettacolare fontana.
Mentre riparo gli occhi dal sole penso che è proprio questa l’immagine che avevo di Stoccarda: vi ricordate, qui ho parlato di come certi posti abbiano un posto nella nostra mente prima ancora di vederli.
ShlossGarten non ha deluso l’immagine che avevo in mente e l’ha arricchita di particolari e sensazioni, profumi e attimi di vita vissuta.
ShlossGarten è dove sedersi e riposare, chiacchierare e prendere il sole, ascoltare la musica mentre si fa stretching, chiudere gli occhi e mettere in stand by il mondo per un po’.
Lasciamo i giardini reali e saliamo sullo Stuttgart City Tour: il modo migliore per avere una panoramica su quanto Stoccarda ha da offrire.
Il biglietto costa 15 euro per una durata di 24 ore e permette di salire e scendere quante volte lo si desidera: il pulmann sale da EugensPlatz verso le alture, esce dal centro abitato passando dal Mercedes Benz Museum e dal Porche Museum per tornare nel centro vivo di Stoccarda.
Assolutamente consigliato in quanto offre la possibilità di ammirare la città da una prospettiva insolita che lascia senza fiato; inoltre è l’unico modo per apprezzare gli ettari di vigneti che circondano Stoccarda.
Sì, proprio vigneti. Stoccarda sorge nel cuore della valle vinicola più grande della Germania e non stupiscono i boschi e il verde che la fanno da padroni.
EugensPlatz: che ridere. Non mi ricordavo il nome, provo a spiegarlo alle ragazze della reception, nulla.
Poi butto l’occhio sulla cartina ed eccolo lì, che risalta proprio sotto i miei occhi.
Situato appena sopra Stoccarda, bisogna cambiare metropolitana all’altezza di Olgaeck e dopo una sola fermata ecco lì: un panorama mozzafiato, i tetti di Stoccarda tutt’intorno e una quiete che quasi sembra di essere fuori dal mondo, in un altro mondo.
La bassa Bavaria era, per me: paesaggi alla Sissi; giardini verdeggianti; strutture imponenti e aggrazziate; strascichi di opulenza di un passato importante; spazi aperti e lussureggianti dove passeggiare contemplando la bellezza della natura.
Stoccarda è tutto questo, una fetta di mondo-fuori-dal-mondo; 48 ore a Stoccarda, mai scelta fu più azzeccata.
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