Back to basics.
Che si tratti di un nuovo inizio o un vecchio percorso lasciato e ripreso.
Che si tratti dell’inizio della settimana o l’inizio del mese, che oggi possa essere l’inizio di una nuova vita o la consapevolezza di quella vecchia.
Inizio. E’ la parte più difficile, sempre.
Inizio presuppone coraggio e fermezza, coinvolge tutti i sensi e necessita di chiarezza.
Inizio non è mai sinonimo di facile.
E io trovo sempre difficile iniziare qualcosa: scrivere, per esempio.
Mettere in fila quelle poche parole di apertura che da sole delimitano tutto, raccontano più di tutto il resto e caratterizzano ciò che segue.
Iniziare. Mille idee e belle frasi ma se la prima non convince cestino tutto e rimango a fissare lo schermo bianco.
Le mille difficoltà dell’iniziare.
Iniziare una dieta, iniziare la palestra, iniziare un corso nuovo o un lavoro.
Se ci pensiamo, ciò che inizia è sempre ciò che spaventa; ciò che continua entusiasma; ciò che termina in un certo senso libera.
L’inizio è come stare ai piedi di una scalinata ripida in salita della quale non si vede l’arrivo e dalla quale non sappiamo cosa ci aspetta: sappiamo solo che dobbiamo incamminarci e sappiamo anche che i primi passi, l’energia che mettiamo nel saltare questi scalini sarà determinante per tutta la scalata. Sappiamo che partire col piede giusto è la scelta migliore, sappiamo che partire positivi è ciò che serve per affrontare l’ignoto. Ma l’ignoto spaventa e spesso paralizza, costringendoci fermi ai piedi di quella scalinata alla ricerca di una forza che non arriva.
Le mille difficoltà dell’inizio.
Occhi chiusi, orecchie tese, i battiti del cuore l’unico rumore che percepiamo.
Le mille difficoltà dell’inizio.
Non oggi, non per me, non per noi.
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