Prendi un pomeriggio infrasettimanale, uno dei tanti se non fosse per il dove e il quando, come sempre piccoli-grandi dettagli fanno la differenza.
Un pomeriggio speso là, dall’altra parte del mondo in quella parte del mondo che è stata mia per un certo lasso di tempo.
Tra colazioni all’americana, litrate di caffè e altri clichè made in USA; il sole tiepido, tipico della primavera che lascia dolcemente posto all’estate.
Il vento, capriccioso e dispettoso che scompiglia i capelli e fa stropicciare gli occhi; il vento della libertà, delle giravolte senza un senso e delle risate da non fermarsi più.
La sabbia, manto color oro che scotta appena sotto ai piedi nudi; le scarpe abbandonate in un angolo, gioco a lasciare le impronte sulla superficie volubile che è poi sinonimo del mondo, della difficoltà nel lasciare una traccia di quel che siamo e dell’affanno nella continua affermazione di noi stessi in un mondo dove tutto è copia di tutto ed è nulla.
Che poi basterebbe così poco.
Una passeggiata in un posto di pura pace, poche persone e solo il rumore della natura come sottofondo.
Gli occhi si perdono contando le onde che infrangendosi muoiono sulla battigia per poi rinascere pochi metri più in là in un vortice che cattura la mente e rilassa il cuore.
In attesa di tutte le foto che sono in elaborazione e saranno online a giorni, così inizia il racconto del mio #californiaonyourown: due passi a San Francisco, l’Oceano difronte e il Golden Gate Bridge (ahime!) oscurato dalle nubi passeggere, anche questa è San Francisco: non puoi mai prevedere come si risolverà il tempo e vivere al momento è l’unica soluzione.
Con me le infradito Coca Cola Shoes: fedeli compagne della mia estate, partendo proprio dalla California. Una borsa capiente e colorata, spensierata come la mente di chi è in vacanza. E una felpa-feticcio, ma di questo ne parliamo presto.
SAN FRANCISCO SWEATER – LEVI’S 501 CT – PIERO GUIDI BUCKET BAG – COCA COLA SHOES FLIP FLOPS
FOLLOW ME! FB // TW // IG // G+
Leave a reply