Il freddo.
Quello che passa i vestiti e ti avvolge, quello che non basta la lana del mondo per fare da scudo al suo arrivo. Il freddo che ti dà il buongiorno con un enorme schiaffo in faccia sferzandoti il viso con la gelida brezza del mattino, altro che mille caffè. Il freddo, che spazza le nuvole e permette al sole di illuminare il cielo color ghiaccio, che di pioggia non ne possiamo più. Il freddo, che ti obbliga a stringerti alla persona che ami “perchè non riesco a scaldarmi” e che crea un alibi per le cioccolate calde sorseggiate in compagnia con le amiche: per me anche un po’ di panna, grazie. Trovo ci sia una certa giustizia nel freddo.
La giustizia di accoccolarsi in un cantuccio e godere del calduccio della propria casa, la tua mano nella sua che si sa, la sua mano è sempre calda. La giustizia nel premere il piede sul freno e approfittare delle piccole cose belle della vita.
Un nuovo camel coat, un maglione a trecce che vedrete presto e uno dei miei sorrisi migliori: freddo, mi eri mancato.
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