Venerdì sono stata a Milano in trasferta per un paio di appuntamenti: complice la mia voglia matta di scrivere e raccontare quello che ho fatto / visto voglio approfittarne per scendere nei particolari e svelare cosa fa realmente una blogger quando si reca a Milano. Credo che dall’esterno quello che facciamo venga visto come un’esagerazione, per la serie “ammazza quanto se la tira sta qua, vai a Milano mica a Dubai” oppure come un qualcosa di irraggiungibile, un’opinione che varia a seconda di quale sia la vostra posizione nei confronti di noi blogger. Ecco, voglio svelarvi i retroscena e le sbadataggini che mi accompagnano puntualmente quando mi reco nel capoluogo lombardo. Affronto il viaggio in treno accompagnata da una voglia di dormire che neanche quando vado a lavorare, non so spiegarmi il perchè ma il treno è sempre troppo mattiniero per i miei gusti: passo le quasi due ore a sonnecchiare, fortuna che l’Intercity finisce la sua corsa proprio dove devo scendere sennò chissà dove potrei arrivare. Appena messo piede in stazione la priorità diventa un cappuccino caldo: noi di Genova non siamo abituati al freddo pungente e le temperature sotto zero risuonano come una situation impossible alla quale non siamo preparati. Meno -tot- gradi?? Ma che scherzi? E i pinguini dove sono? Superato il trauma climatico scendo in metro e qua sfatiamo il primo “mito”: credete che ci muoviamo in taxi? Ma davvero? Lo so che fa molto Sex and the City o Il diavolo veste Prada, ma anche no. In metro parte il consueto teatrino, sembra quasi che da una volta all’altra la metro cambi colori e numeri e nomi, dai ditemelo che lo fate sul serio e lo fate pensando a noi forestieri: io sono rimasta convinta per tempo che la metro rossa passasse dalla Centrale e una volta mi sono persa alla sua ricerca. Sorvoliamo. Entriamo nel vivo di quello che ho fatto venerdì: il primo appuntamento era da Parini Associati in zona Cadorna dove ho avuto il piacere di vedere le collezioni Levi’s e Asics, Rosantica e Dockers. Il bello di fare questi incontri è quello di toccare e vedere quello che effettivamente una proposta di lavoro accennata via email possa offrirti e in che modo possa realizzarsi: non è che ci divertiamo a guardare qualche capo appeso a delle stampelle, ecco. Il secondo appuntamento era con Guitar, zona Moscova: con la gentile Carlotta ho sorseggiato un the verde e mi sono immersa nelle loro collezioni (elencarvi i loro clienti sarebbe una lista infinita, vi dico solo Gherardini, Stroili Oro, Massimo Rebecchi…): anche qui vale quanto scritto sopra a proposito dello scopo della visita. Ah, mi sono dimenticata di dirvi che tra i due appuntamenti ho sbagliato la direzione della metro e mi sono allontanata dalla meta. Cose che capitano, a me. XD Terzo appuntamento: per la serie “altro giro senza passare dal via” non ho avuto tempo di pranzare e mi sono fiondata dalla Triumph, piazza Cordusio: per fortuna le ragazze Triumph sanno come farti sentire a casa e così mi sono rifocillata con un pezzo di panettone. Lì ha preso via il blogger day che aveva come attività un corso (semplificato) di decorazione cupcakes: divertentissimo ma sono una frana, non fa per me quindi food blogger tranquille non vi ruberò il lavoro 🙂 Lo scopo di questo tipo di evento è quello di conoscersi con le altre blogger e creare un rapporto molto rilassato con chi lavora per il brand che ti ospita: un modo per consolidare una collaborazione a lungo termine. Finito il blogger day sono corsa in Centrale (e qui sì, ho preso un taxi causa poco tempo e mi sono incastrata dentro all’abitacolo stesso: troppe borse e sacchettini! Il tassista almeno si è divertito un mondo) e via sul treno delle 19.05 per tornare a Genova. Senza cena. Più stanca del mattino. Ma felice perchè se fai qualcosa che ti piace non accusi nulla, stomaco vuoto in primis. Buona Domenica.
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