Sarò onesta: non tornerei indietro alla maturità manco se mi pagassero.
E non tornerei indietro agli anni del liceo nemmeno per tutto l’oro del mondo.
Ma io stamattina un po’ vi penso e vi invidio maturandi del 2015.
Vi penso e vi invidio perchè ricordo la mia Maturità del 2008: ricordo il peso nell’affrontare quello che è a tutti gli effetti il primo grande esame della vita, ricordo la liberazione una volta uscita dall’aula dove si tenne l’esame orale.
Ricordo lo studio matto e disperatissimo e ricordo la memoria eccezionale che mi ritrovavo, più volte l’ho invocata quando preparavo gli esami all’Università ma nulla, non più pervenuta.
Ricordo la naturalezza con cui pensavo al mio futuro.
Ricordo la sensazione di sentirmi grande e ricordo anche che da quel momento in poi mi sono sentita un’adulta.
Ricordo la razionalità che ha comandato ogni mia scelta nei mesi a venire; ricordo l’asettica precisione con la quale andai a riscuotere quel che mi spettava, quel che spettava alla mia vita per svolgersi proprio come doveva.
Ricordo anche che il futuro mi pareva banale e già scritto: ricordo che di emozioni non ne avevo tante e altrettante ne ricevevo dal mondo esterno.
Solo ora mi rendo conto che la libertà inizia lì: tra la stretta di mano con la commissione e le urla di gioia con gli amici di sempre.
E sempre solo adesso realizzo che la libertà finisce nel momento in cui si fanno le code interminabili al Salone dell’Orientamento, documenti in mano, pronti per iscriversi all’Ateneo.
Là, in quello spazio temporale della durata di 70 giorni circa, proprio là si decide tutto: il nostro futuro, le nostre aspettative.
In quell’estate, fatta di giornate al mare e zero pensieri, si prende la decisione più importante, quella che darà forma a noi stessi e alla nostra vita.
Per questo vi invidio, cari Maturandi del 2015: invidio l’incredibilmente fertile terra di sogni sulla quale poggerete i piedi tra qualche giorno, settimana.
Invidio le numerose porte spalancate che si apriranno davanti ai vostri occhi, tutte pronte ad accogliervi per un po’, magari per la vita.
Invidio le possibilità che come un enorme ventaglio di carte si schiuderanno innanzi a voi, invidio i vostri occhi e le vostre menti perchè ricche di quell’aspettativa genuina di chi non conosce le regole del mondo e per il momento se ne infischia.
E nel frattempo vi penso: vi penso perchè so che scegliere non è cosa facile, non è da tutti abbandonare il sentiero tracciato per la strada sterrata, non è per tutti seguire l’istinto e inseguire la propria felicità.
Una cosa posso dirvi: seguite il cuore, quello non mente mai.
Perchè credo fermamente che non ci sia una data di scadenza per i sogni e credo altrettanto ardentemente che inseguirli a 19 anni sia un valore aggiunto.
E tanta me**a per questa prima prova scritta.
Throwback | 18 GIUGNO 2008
Jeans stracciati, tshirt Hard Rock Cafè e All Star.
Seduta nel mio banchetto fissai per circa un’ora e mezza il protocollo bianco latte.
Dopo di chè mi decisi a buttare giù qualcosa: consegnare in bianco proprio non era ammissibile.
Poggiai dopo poco sulla cattedra quello sfacelo che mi valse un misero 8/15: anche troppo, all’epoca odiavo scrivere.
La vita è buffa: ora auguro con tutto il cuore a me stessa di poter vivere con le mie parole, un giorno.
“Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una e-mail.”
Che, mi prestate una macchina del tempo? Vado a prendermi il 15/15 con stretta di mano accademica che mi merito.
MATURITA’ 2015
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