Una tazza di the fumante in mano, ciliegia e frutti rossi senza zucchero.
La frenesia nello sguardo, nei gesti meccanici.
Duemilaquindici.
Non dirò che è stato bellissimo, sono una pessima bugiarda.
Duemilaquindici.
L’anno del crederci-sempre e anche del crederci-sempre-meno.
L’anno del “non sono forte come credevo”.
L’anno delle riflessioni.
L’anno del scappiamo via da qui.
L’anno delle domande.
L’anno del “svuoto l’armadio” e così è stato, davvero.
L’anno della tintarella a Novembre.
L’anno del sono-più-vicina-ai 30-che-ai-20.
L’anno dell’andare vestita come una Barbie in giro per Milano.
L’anno dello scrivere e scrivere ancora perchè non so se mi riesce bene ma mi fa stare bene e questo basta.
Duemilasedici.
Fortuna.
Speranza.
Coraggio.
Fortuna. Che non fa mai male ed è sempre gradita.
Fortuna. Diventare noi stessi artefici della nostra fortuna.
Speranza. Che tutto si risolve sempre e dobbiamo crederci, sempre.
Speranza. Che dopo il buio sorge sempre il sole e nessuna notte, nemmeno quella tormentata, lasts forever.
Speranza. Che tutti i sacrifici non saranno vani, che le ricompense arrivano a chi sa aspettare.
Coraggio. La possibilità di incontrare molteplici avventure e l’ardore di coglierle tutte.
Coraggio. L’incoscienza di chi poco si preoccupa di quello che lascia a casa in nome di ciò che raccoglierà lungo il cammino.
Coraggio. Di vivere al massimo. Di non rinunciare a nulla.
Di prendere i sogni e trasferirli dal cassetto alla vita.
Di stillare la lista dei buoni propositi e seguirli tutti, sul serio.
Di dire quello che si pensa e di pensare quello che si dice.
Di non aver paura di quello che siamo e di come siamo.
Fortuna. Speranza. Coraggio.
Questo il mio augurio per voi tutti.
Una valigia piena zeppa di emozioni e sguardo volto al domani.
Duemilasedici, loading.
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