Vi ricordate quando, da bimbe, ci riempivamo segretamente le braccia con le decalcomanie di Sailor Moon trovate nei sacchetti di patatine / merendine e poi la mamma con molta pazienza fregava minuti e minuti per farcele venir via? Io ho questo ricordo ben piantato in testa: la mia beniamina bionda mi ammiccava dall’avambraccio mentre i miei genitori borbottavano che con quei disegni scoloriti sulla pelle sembrava che non mi venisse fatta una doccia da tempo. Eppure non c’era verso, io perseveravo. Quando si parla di tatuaggi penso a quello: penso all’unicità; penso alla differenziazione; penso al brivido di trasgredire; penso alla libertà d’espressione; penso alla forza del prendere una decisione. Io amo prendere decisioni. Decisioni forti, quotidiane o rivoluzionare, mi piace poter scegliere per me e per il mio destino. Scegliere le persone che mi possono stare attorno ed allontanare le rimanenti. Lottare per quello che voglio e che voglio essere, proiettata nel futuro ma ancorata alle mie convinzioni. Fedele ai miei pensieri. Coerente con i miei desideri. Un tatuaggio è per sempre ma non mi preoccupo: io non cambio idea.