Se non fosse che ormai non ho più l’età me ne sarei probabilmente già andata via dall’Italia: non so dove ma via da qui. Non perchè io non ami il mio paese ma perchè trovo che nulla sia più formativo di un’esperienza da soli, fuori dalle quattro mura di casa nostra e fuori dalle consuetudini italiane che ci fanno sentire più o meno al sicuro anche se cambiassimo città di residenza. Fuori: in Europa, in America. Imparare una lingua nuova o anche solo migliorare l’Inglese che noi Italiani proprio non ci possiamo sentire con la nostra pronuncia.
LAVORO GIOVANI: i laureati e le prospettive.
I giovani laureati, l’estero, il lavoro: questi i punti sui quali è ruotata la conference organizzata da L’Oreal a Milano e tenuta viva dai dibattiti di personaggi illustri: i retttori del Politecnico di Milano, dello IULM, della Bocconi, dell’Università di Milano, giornalisti sono scesi in campo per spiegare la nuova generazione di laureati, futuro e motore dell’Italia. Lo sapevate che il 79% degli studenti italiani all’estero vorrebbe tornare in Italia a lavorare? Che quasi tutti i ragazzi interpellati chiedono meritocrazia e che più della metà fa un lavoro non inerente al campo di studi prima di laurearsi?
Mi viene da dire: bamboccioni, a chi? Una giovane Italia sta crescendo con molta più concezione della realtà di quanto ci vogliano far credere dall’alto e da questa mattinata in compagnia con L’Oreal ho capito che nulla è perduto. Che rimanere in Italia non è una sconfitta. Che restare e rimboccarsi le maniche forse è una scelta più coraggiosa che fare la valigia e andare verso orizzonti più rosei.
Lavorare, studiare, aggiornarsi, portare avanti progetti paralleli: è faticoso realizzarsi ma la positività della discussione con L’Oreal mi ha convinto che non bisogna abbattersi. Se fosse facile non ci sarebbe gusto.
Il mondo è di chi osa sognare, sfidare le convenzioni e non ha paura di cadere perchè dopo una caduta si ha la forza per iniziare con più convinzione.
Stay Positive 😉
ph credits Alessia Canella
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