Partiamo dalla fine.
Domenica mattina. Una notte in un albergo bellissimo (trip advisor, io t’amo.), la sveglia che non suona e io che mi alzo con 50 minuti di ritardo sulla tabella di marcia. L’ultimo mio giorno di fashion week è iniziato di fretta, è iniziato di domenica mattina: una mattina bellissima, tersa. Poche macchine, qualche persona, l’aria frizzantina. Io mi sono innamorata, devo dirvelo. Innamorata della domenica mattina presto a Milano. Ho sempre pensato alla domenica come un giorno malinconico; o almeno questo è quello che si respira a Genova. Tutti rintanati in casa, la domenica sembra un giorno radiato dal calendario, un giorno-che-giorno-non-è e quasi sembra non esistere affatto. A Milano ho intravisto l’attesa e lo svolgimento di quello che è un giorno bellissimo, in verità: un giorno fatto per uscire, vivere, muoversi senza i ritmi frenetici propri del resto della settimana.
Divagazioni a parte: Massimo Rebecchi. Io l’amo davvero. Comprerei tutto, ma proprio tutto. E la sua sfilata mi ha convinto ancora di più. Vestiti colorati, stampe divertenti, tessuti eterei. Scarpe basse, sempre e comunque: slip on e sandali in chiave gold per lui e per lei. La soddisfazione di veder sfilare ciò che vorresti vedere appeso nell’armadio e la felicità nel poter scattare foto d e c e n t i. Alleluia. Vi lascio alle foto e vi auguro una buona giornata
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